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Ladolescenza e la notte

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*

 

La mia banda aveva coraggio da vendere
le alleanze già fatte.
Ognuno porta il suo carico, ognuno
bada a se stesso. Parole
sfrenate per meglio rappresentarsi.
Cosa mi resta di quella frenesia?
Il tempo non contava per le nostre mani
Elvira Forte alla finestra avrebbe concesso
il suo sorriso a ogni vincitore.

 


*

 

Dai nostri calzoncini
sbucano ginocchia sempre sfregiate.
Il cortile raccoglie ogni giorno
voci e competizioni.
Il pallone gira impazzito, sbatte
da un muro a uno scalino.
Tutti fratelli nel sudore
che imperla la fronte. La vittoria
sta in un fuscello, in niente,
in quel brandello supremo
di carne imbrattata di sangue.

 


*

 

Nelle rovine della fortuna
sono un piccolo soldato che parte
per una guerra immaginaria.
Altri mari altri continenti.
Così m'illudo di figurarmi. Così,
nel candore dei miei tredici anni.

 

 

[ Da L'adolescenza e la notte, Passigli Poesia ]

 

 Luigi Fontanella - 20/01/2016 08:53:00 [ leggi altri commenti di Luigi Fontanella » ]

Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno commentato il mio libro. Per maggiori approfondimenti e un ns. dialogo più diretto prego scrivermi al mio indirizzo elettronico: luigifontanella02@gmail.com

 Mariolina La Monica - 23/12/2015 17:27:00 [ leggi altri commenti di Mariolina La Monica » ]

Poesia della memoria, che mai s’adegua al tempo presente, ma sempre ritorna al trascorso, per rigustare sensazioni uniche e irripetibili che vanno al di là del sesso di appartenenza e tutti ci accomunano nel rimembrare.

 Franca Alaimo - 01/05/2015 12:57:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

A me pare che la parola chiave di questi testi sia "frenesia", cioè quella brama smaniosa, quel pensiero fantastico che hanno accompagnato l’adolescenza dell’autore di questo testo, così come in genere accade a tutti i maschi nel periodo adolescenziale ( diversi, infatti, sono i segni e i comportamenti nelle femmine).
E’ la frenesia l’oggetto della nostalgia del poeta; quella frenesia dell’adolescenza che, con il tempo, si è smorzata in un sentimento più quieto e razionalizzato del proprio esistere. Egli sa di avere perduto quell’istintualità che cementava le bande, che associava al piccolo dramma spavaldo di sangue sui ginocchi sbucciati il premio di un sorriso di fanciulla affacciata alla finestra, quale anticipazione e figura del dolore che non risparmia l’esperienza della vita e dell’amore.
I versi brevi, garbati, godibili, mi ricordano certe poesie di Sinisgalli.

 Rosa Maria Melchionda - 01/05/2015 12:00:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Melchionda » ]

"... la vittoria sta in un fuscello, in niente ...." racchiude lo spirito semplice con cui si viveva insieme l’amicizia qualche generazione fa. Il legame concreto erano le ginocchia sbucciate per giocare in strada... Un senso vero della vita adolescenziale che si riversava in quella adulta. Oggi solo competizione per meglio apparire, ad ogni costo. Bellissima poesia che apre la porta su un passato...genuino. Grazie all’autore.

 francesca luzzio - 01/05/2015 11:39:00 [ leggi altri commenti di francesca luzzio » ]

Il passato, i sogni, l’impegno fascinoso dell’età adolescenziale, l’amaro-dolce del fluire del tempo...., emergono interamente nella consapevole accettazione del senso della vita

 Antonio Risi - 27/04/2015 16:58:00 [ leggi altri commenti di Antonio Risi » ]

è un tutto nel tempo avventuroso dell’adolescenza, con in più la malinconia per lo scorrere degli anni che allontana quell’età beata.
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